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Roccamandolfi e il suo castello

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Roccamandolfi e il suo castello

Anche oggi voglio parlarvi di un incantevole borgo molisano, che, come molti altri, si trova immerso nella natura incontaminata.

Roccamandolfi è un pittoresco centro montano matesino che ospita meno di mille abitanti, nel profondo sud-est della provincia di Isernia, al confine con la provincia di Campobasso, in un’incantevole cornice di boschi, monti e di altopiani.

roccamandolfi borgo medievale

Perché Roccamandolfi è diverso dagli altri piccoli borghi molisani?

Roccamandolfi, a differenza di altri borghi sperduti nella natura, è più  ricco, sia di attività sportive ed eventi che possono allietare i turisti durante le loro vacanze, sia di monumenti storici come il Castello, che possono essere visitati dai più curiosi ed appassionati di storia. 

Questo piccolo paese, posto ai piedi delle rovine di un castello di origine longobarde, è attualmente noto ai più per le attività di allevamento di bestiame e produzione di formaggi.

Quello che in pochi conoscono è il passato più recondito, fatto di guerre e battaglie.

Stiamo parlando di un borgo ammaliante, costituito da vecchie case arroccate, portici, fontane e stretti vicoletti con il selciato.

Roccamandolfi è anche considerato luogo ideale per vivere momenti a contatto con la natura.

Per i più sportivi, è possibile praticare attività come torrentismo, trekking e sci nordico, oppure delle stimolanti camminate lungo uno dei tanti sentieri facenti parte della riserva naturale del Torrente Callora, dichiarata “protetta” recentemente, dal Ministero dell’Ambiente.

Per gli amanti della natura in generale, vi consigliamo tre sentieri della riserva naturale, da poter percorrere serenamente, in modo da poter godere dell’aria fresca e del piacevolissimo paesaggio naturale circostante. Si tratta del sentiero del castello, del sentiero dei pastori ed del sentiero dei fringuelli.

Non è da perdere una passeggiata sospesi a centinaia di metri sul famosissimo Ponte Tibetano: un’esperienza mozzafiato vi sta aspettando.

Tutto ciò che ho appena accennato rappresenta Roccamandolfi: un luogo incantevole, ricco di attività stimolanti e di ambienti incontaminati.

castello di roccamandofli

Il Castello di Roccamandolfi

Il Castello di Roccamandolfi ha origini medievali, probabilmente intorno ai primi decenni del dodicesimo secolo, quando il territorio venne occupato e dominato dai signori Mandolfus, provenienti dalla Germania, che qui costruirono una roccaforte.

L’origine del nome Roccamandolfi deriva proprio da questa roccaforte costruita dai Mandolfus. Il nome “Roccamandolfi” iniziò ad essere utilizzato solo dal 1737.

Detto ciò, parliamo del castello. Con il tempo acquistò un ruolo rilevante, sia dal punto di vista sociale, che dal punto di vista strategico, in quanto fondamentale per proteggere e presidiare l’accesso a questa parte del Matese

Nel 1220 Federico II decise di far abbattere tutte le fortezze che potevano portare un problema o un pericolo alla centralità del suo potere: tra queste rientrava Roccamandolfi. Il Signore di quel periodo, Tommaso da Celano, si rifiutò di obbedire all’ordine. Al contrario decise di rinchiudersi con moglie e figli nel castello, protetti dalla maggior parte dei suoi soldati. Contro ogni aspettativa riuscirono a resistere all’attacco. Dopo aver radunato i soldati, Tommaso da Celano uscì dal castello durante la notte e si diresse verso la riconquista del castello di Celano, lasciando però la moglie Giuditta al comando del Castello di Roccamandolfi. Riuscirono a conquistare il castello di Celano, ma Giuditta, non riuscendo a sopportare la visione dei soldati sofferenti, si arrese nel 1223.

Il castello venne demolito e gli abitanti dovettero trasferirsi. Il paese venne ricostruito, ma più in basso, nel luogo detto Casale, che corrisponde all’attuale Roccamandolfi.
Dopo questi eventi castello e borgo persero di importanza economica e strategica e cominciarono a passare da un feudatario all’altro. 

La Festa del Pastore

La festa del Pastore è una manifestazione che si svolge verso la metà del mese di luglio, sui monti del Matese che sovrastano il paese di Roccamandolfi, per la precisione a Campitello di Rocca.

Questa festa, che esiste sin dalla fine degli anni ’70, consisteva nel proporre alla gente del luogo e a turisti tutti i  prodotti tipici locali.

Oggi la Festa del Pastore è  un’occasione per i molisani per mostrare e far assaggiare i loro prodotti tipici, come la ventricina, ed alcuni formaggi locali.

A mio avviso è meraviglioso dedicare un’intera festa per celebrare i sacrifici e l’umiltà di tanti pastori e di tantissimi allevatori che hanno poi contribuito alla nascita e al consolidamento dell’economia locale molisana.

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