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Portocannone: una storia affascinante

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Portocannone: una storia affascinante!

Portocannone è un comune del Molise nella provincia di Campobasso di circa 2500 abitanti, posto sopra un colle, a circa 150 metri sopra il livello del mare.

Portocannone ha una storia antichissima che risale a prima delle grandi migrazioni: ancora oggi, infatti, conserva testimonianze uniche dell’arrivo dei coloni. 

Portocannone, insieme a Campomarino, Montecilfone ed Ururi, appartiene alla minoranza linguistica ed etnica albanese della provincia di Campobasso che vive tuttora seguendo le tradizioni e utilizzando la lingua arbëreshë, tanto che il cognome di origine albanese Manese è il più diffuso nel comune.

Sapevate che a Portocannone non si è parlato sempre italiano?

Sembra incredibile ma il piccolo paese di Portocannone esisteva già in epoca medievale, con il nome di Portocandesium nella prima metà del 1100, e due secoli dopo con il nome di Portocanduni.

Con l’impetuoso terremoto del 1456 Portocannone fu raso al suolo e ricostruito solo dieci anni dopo da una colonia di esuli Arbëreshë che hanno portato con sé lingua e tradizioni albanese.

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Portocannone e gli arbëreshë

Questa prima emigrazione Albanese avvenne nel 1461, in quanto Giorgio Castriota Skanderbeg, riconosciuto a livello nazionale come l’eroe del popolo albanese (il condottiero Arbereshe) fece un bel casotto: diede il suo appoggio contro la fazione angioina al re Ferdinando I d’Aragona.

Quando morì Skanderbeg, molti albanesi avevano timore della imminente invasione degli Ottomani, verso il regno di Napoli,a causa degli accordi che il principe Skanderbeg aveva con la corona d’Argona.

In questo modo si iniziò la ripopolazione dei territori rasi al suolo dal terremoto e si decise di tenere il medesimo nome del paese, ovvero, Portocannone (Portkanuni in Arbëreshë).

Proprio in questi frangenti si decise per la costruzione di una nuova chiesa per rendere omaggio alla Madonna di Costantinopoli, evento che si festeggia ogni anno con la nota gara della Carrese, una corsa di carri trainati da buoi che si svolge fra Aprile e Maggio. Vi sono due grandi fazioni che si sfidano, i “giovani” e i “giovanotti”, per vincere il diritto di portare in processione il Santo protettore o la Madonna protettrice del luogo.

Portocannone e la Carrese

Se siete nei dintorni di Portocannone non potete perdervi la Carrese.

Definita come un vero e proprio rituale, la Carrese è un evento religioso e di folklore per tutta la città di Portocannone, aspettato ogni anno con ansia dalla comunità.

Questa corsa dei carri consiste in una competizione tra diverse fazioni:

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Questo evento rievoca storia e passato, in quanto viene narrato che i coloni giunti sulle coste molisane seguirono i due buoi aggiogati ed intenti a trascinare un carro nel quale era posta l’effigie della Beata Vergine di Costantinopoli.

Giunsero nell’esatto punto in cui nacque poi il Borgo con la chiesa dedicata a  Maria SS di Costantinopoli, che immediatamente divenne simbolo di venerazione e trofeo per la corsa.

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