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La Tintilia: la rivincita dei molisani

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La Tintilia: la rivincita dei molisani!

Cos'è la Tintilia?

La Tintilia non è il nome di un edificioso religioso storico: “Santa Maria della Tintilia” suona malissimo. Non si tratta neanche del nome di un paese o di un borgo medievale “I templari di Tintilia” ci può stare ma non si tratta di questo. Non è un piatto tipico molisano: “oggi che mangiamo? pasta e tintilia!” sembra una ricetta di Cracco ma non si tratta neanche di questo. 

Con la Tintilia approdiamo nel mondo enogastronomico tipicamente molisano. Quante cose che nasconde il Molise e guai a chi dice che non esiste!

Le origini della Tintilia

Con grandissima probabilità la Tintilia venne introdotta in Molise nella seconda metà del 700 in piena dominazione spagnola dei Borboni.

Si pensa che il nome Tintilia derivi dalla parola spagnola tinto, ossia rosso. 

Nell’Ottocento, questo vino divenne con il tempo il più diffuso nella regione grazie alle condizioni climatiche ideali per la produzione.

Nel secondo dopoguerra, i produttori cercarono di aumentare la produzione vinicola, spostandosi verso zone pianeggianti incolte e puntando esclusivamente sulle grandi quantità, andando a discapito della qualità e causando così la scomparsa quasi definitiva della Tintilia.

vigneti tintilia molise
campi vigneti trattore molise

Tintilia : punto di riferimento della viticoltura molisana?

Il recupero della Tintilia è molto recente, voluto in primis dai produttori e dagli agricoltori, che avevano tutto l’interesse che un prodotto di tale qualità venisse riscoperto.

In questi ultimi trent’anni c’è stato un vero e proprio cambio di rotta, dettato dalla evidente volontà di risvegliare questo prezioso patrimonio enologico molisano. Oltre al recupero del vitigno e alla vinificazione, si è deciso di investire su progetti universitari, in modo da creare sinergie tra ricercatori, produttori ed enti regionali, avendo come mero scopo la ricerca della qualità.

Tutto questo venne fatto con l’aiuto di grandi cantine famose come Di Majo Norante, unite per riportare la Tintilia in auge in tutta Italia.

L'Amore "che move il sole e l'altre stelle ed il vino”

Come Dante, dopo la fugace visione di Dio, sentì che l’Amore stava ormai muovendo il suo desiderio e la sua volontà, così il Conte Carafa, dopo avere assaggiato la Tintilia, sentì che l’amore (perduto) doveva muovere marze di vitigno.

Secondo la Leggenda, la Tintilia arrivò in Molise direttamente dalla Spagna per il più nobile tra i motivi, l’Amore. L’amore per una donna di origini spagnole, che suggerì poi il nome Tintilia, dall’etimo iberico Tinto cioè rosso; rosso come l’Amore, ragione della diffusione sulle colline dell’entroterra regionale.

Si narra che nei primi anni del 1300, il primogenito del conte Carafa, un nobile originario di Napoli e discendente dai nobili Caracciolo, si innamorò perdutamente di una delle figlie di un luogotenente dei Borboni di origine spagnola. I due si sposarono e, rispettando la tradizione, la sposa dovette portare del vino per il pranzo nuziale. Tale vino spagnolo, dal colore rosso rubino, e dal sapore forte ed intenso come l’amore, deliziò tutti gli invitati.

Sfortunatamente, dopo un po’ di tempo, la dolce sposa si ammalò gravemente, lasciando nella disperazione e nella più soffocante solitudine l’inconsolabile Conte Carafa che, per cercare di alleviare il suo dolore e la sua tremenda disperazione, commissionò in Spagna alcune marze di quel vitigno il cui nettare era stato portato dalla amata sposa e che aveva deliziato tutti i partecipanti alle sue nozze.

Per tale nobile motivo venne impiantata la prima vigna di Tintilia in agro di Ferrazzano non tanto lontanto da Sepino.

raccolto tintilia molise
produzione della tintilia molise

Che tipo di vino è la Tintilia?

La Tintilia nasce da un vitigno rustico di buona vigoria, resistente agli sbalzi termici e alle gelate, tanto da ben acclimatarsi sul finire del 1300 in Molise, e da diffondersi nelle zone interne.

Il colore è di un rosso rubino intenso con dei riflessi violacei, una struttura possente, dei tannini setosi e con particolari profumi con note di liquirizia. I sentori vanno dalla ciliegia matura ai piccoli frutti rossi, dalla prugna, alla liquirizia al mentolo. Insomma, per chi non ne capisce nulla come me, è buonissimo!

Stiamo parlando di un vino patriottico, di un vino del territorio. Proprio per questo suo legame viscerale con i territorio tutti i produttori molisani si augurano che si possano poi costituire le cosiddette “sottozone”, nelle quali diversificare la tipologia di vigneto in relazione alle zone.

Questo cambiamento, da molti sottovalutato, farebbe fare un salto di qualità per tutta la regione.

Ma la Tintilia è solo vino rosso?

Assolutamento no, puoi trovare la Tintilia del Molise Doc anche in versione Riserva ed in versione Rosè.

Tra i principali produttori segnaliamo: Azienda Agricola Cianfagna, le Cantine Cipressi, la Cantina di Di Majo Norante, L’Azienda Agricola Salvatore Pasquale, Azienda Catabbo e  la Cantina Angelo D’Uva.

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