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La storia di Frosolone: la città dei coltelli

frosolone lavorazione coltelli

La storia di Frosolone: la città dei coltelli

La storia del borgo antico di Frosolone è così incredibile ed avvincente che non potevo esimermi dal raccontarvela.

Il borgo di Frosolone si trova in provincia di Isernia, a poco più di trenta chilometri da Campobasso, situato su un promontorio in un paesaggio fiabesco, in cui capita di vedere gli animali degli allevatori locali, ancora dediti alla transumanza insieme alle loro bestie.

Questo borgo è stato luogo di innumerevoli avvenimenti che hanno poi inevitabilmente portato a dei cambiamenti e a delle conseguenze sociali e territoriali.

Stiamo ovviamente parlando della storia dei terremoti, che ha portato gli abitanti a doversi rimboccare le maniche e ad avviare una ricostruzione di alcune parti del borgo, e della storia degli artigiani conoscitori della lavorazione del metallo e della preparazione di coltelli e lame, che hanno portato Frosolone ad essere chiamata “La città dei coltelli”.

Nonostante i terremoti, il borgo conserva ancora oggi sia dei reperti di storia dell’arte, all’interno delle chiese, sia dei reperti di storia agricola, caratterizzata dalla transumanza dei pastori.

frosolone arco nel borgo antico

Frosolone più forte del terremoto

Il 26 luglio del 1805, durante la festa di sant’Anna, celebrata con sagre tradizionali e vari spettacoli, si sentì un fortissimo rombo. In molti pensavano si trattasse di un fuoco d’artificio fortissimo, ma in realtà fu il rombo che annunciò uno dei terremoti più violenti e catastrofici del Meridione. Questo terremoto fece tre mila vittime solo nel Matese, per un totale di cinquemila in tutto il Molise.

Oltre alle vittime, gli effetti sulle abitazioni, sui borghi e sui villaggi furono catastrofici, tanto che un terzo di questi a Campobasso e Isernia vennero rasi al suolo. A metà strada tra questi c’era Frosolone, indicato come probabile epicentro, dove si sostiene morirono mille abitanti. Prima di questo ci furono altri sismi che ebbero effetti disastrosi sul borgo di Frosolone, specialmente quello del 1456 e del 1349, ma gli abitanti erano sempre riusciti a farlo risorgere dalle ceneri, con lavoro, sacrificio ed una caparbietà che è l’emblema del cittadino molisano.

La reazione degli abitanti di Frosolone fu la medesima anche in seguito al terremoto del 1805. I lavori di ricostruzione durarono vari decenni e tantissimi sacrifici, ma ne valsero davvero la pena.

Solo la povertà e le crisi economiche costrinsero moltissimi abitanti ad abbandonare Frosolone ed emigrare verso l’America, alla ricerca di una vita migliore. I cittadini emigrati furono talmente tanti che si dice che l’emigrazione verso l’America portò via più abitanti di tutti i terremoti messi insieme.

Cosa vedere a Frosolone?

Nonostante i molteplici terremoti che hanno colpito Frosolone, il borgo medievale e le varie testimonianze di quella che fu la storia del paese sono ancora fortunatamente visibili.

Infatti, Frosolone è riuscita a conservare egregiamente il centro storico dall’impianto medievale, con le tre antiche porte ad arco (Porta S. Maria, Porta S. Pietro, Porta S. Angelo), tramite le quali si poteva accedere al cuore del borgo. Se avrete la fortuna di visitare il Molise non potrete negarvi una passeggiata tra le strade affascinanti di Frosolone.

Non solo potrete vedere le tradizionali botteghe dei coltellai di cui vi parlerò meglio più tardi, ma potrete ammirare il Palazzo baronale, con le sue arcate e un loggiato cinquecentesco e le numerosissime chiese che questo splendido borgo ospita, molte delle quali danneggiate dalle scosse dei terremoti precedenti.

Mi sento di menzionarvi tra tutte la Chiesa di Santa Maria Assunta, San Pietro e la chiesa di San Michele Arcangelo, che mostra tuttora l’impianto del 1200.

frosolone borgo antico

Perché Frosolone viene associata ai coltelli?

Già al tempo del Regno di Napoli, Frosolone era un famosissimo centro di produzione dei ferri taglienti. Quando Carlo Borbone, Re delle Due Sicilie, decise di dare un assetto industriale al regno, molti artigiani convertirono la loro produzione in coltelleria domestica ed utensili. Tale decisione di Carlo Borbone portò l’industria della lavorazione dell’acciaio al massimo sviluppo, tanto da favorire l’esportazione in tutta Europa.

Bisogna però dire che l’arte della forgiatura a Frosolone era già ben nota, tanto che si sostiene che fosse già presente nel VI secolo, grazie all’arrivo dei Longobardi nell’Italia meridionale.

Questa attività manifatturiera crebbe notevolmente, tanto che nei primi del 1900 si contavano circa ottanta botteghe artigiane, solo a Frosolone.

Oggigiorno, Frosolone è un importante centro di produzione, grazie alla presenza di imprese dedite alla lavorazione dell’acciaio. Proprio qui vengono prodotti forbici, coltelli, bisturi, pugnali e sciabole, che vengono poi esportate in tutto il mondo!

Concludo dicendo che questa componente produttiva è così rilevante ed importante per il paese, che è stato costituito un vero e proprio Museo chiamato dei ferri taglienti, che racchiude oggetti e attrezzi che descrivono l’evoluzione di quest’arte e dove, prima dell’emergenza sanitaria, era possibile anche vedere all’opera le mani degli artigiani impegnati nella forgiatura.

Inoltre, dal 1996, solitamente nel mese di agosto, viene organizzata una mostra/mercato delle forbici e dei coltelli, in cui possiamo trovare i rappresentanti delle botteghe esporre i propri lavori nelle bancarelle del paese.

Allora quando programmate la vostra gitarella a Frosolone?

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