CulturaTutte le categorie

L’Abbazia di San Vincenzo al Volturno: un tesoro di fascino e cultura​

Abbazia di San Vincenzo al Volturno

L'Abbazia di San Vincenzo al Volturno: un tesoro di fascino e cultura

Un po' di storia

L’Abbazia di San Vincenzo al Volturno è un luogo incantato, dove il tempo sembra essersi fermato a parecchi anni fa. Un luogo che coniuga spiritualità, il fascino della storia che lo caratterizza e la natura incontaminata in cui è situato. Sorge sulla riva destra del fiume Volturno vicino all’omonimo lago, nel territorio dei comuni di Castel San Vincenzo e di Rocchetta a Volturno in provincia di Isernia, nell’alta valle del Volturno.

La storia racconta che tra gli ospiti del complesso, intorno al XII secolo, furono i monaci benedettini, che vi si insediarono quando l’arrivo dei Normanni aveva reso insicure queste terre. Tuttavia le origini del monastero, attribuite ai longobardi, sembrano datare circa al primo secolo dopo Cristo. Queste informazioni ci sono state rese dal Chronicon Vulturnense, un codice redatto per difendere l’onore ed il prestigio del monastero dal passare del tempo. Fonti raccontano come l’abbazia fosse allora già uno dei complessi religiosi più importanti d’Europa.

Nel 1832 un contadino di San Vincenzo, piantando le vigne, vide crollare il terreno sotto i suoi piedi cadendo in una grotta. La grotta era una delle cripte antiche dell’abbazia, ma è solo con gli scavi del 1979, grazie ad una delegazione di archeologi britannici, che ci si trovò di fronte ad uno dei siti archeologici alto medioevali più importanti d’Europa.  

scavi archeologici

Gli scavi e la cripta

Gli scavi portano alla luce resti dal valore storico inestimabile: è stata definita da alcuni archeologici la “Pompei alto-medioevale”. Un sito stupefacente, caratterizzato dalla monumentalità dei resti e da una estensione molto ampia del sito stesso. Questo è l’unico luogo in Europa sul quale poter camminare su un pavimento del nono secolo dopo Cristo. Oggi il sito è sicuramente un importante ritrovo turistico per chi vuole godersi il fascino della storia che circonda questo luogo. I punti principali della visita sono sicuramente la Cripta di dell’Abate Epifanio, la Chiesa ed il palazzo Abbaziale e l’area archeologica dell’Abbazia Carolingia.

Nella Cripta si possono trovare tra i cicli pittorici più importanti dell’alto Medioevo europeo. Una importanza derivata non solo dal loro particolare carattere artistico, ma anche dal fatto di avere la capacità di riassumere, in uno spazio fisico molto limitato, il complesso ed articolato universo della cultura religiosa di quell’epoca. Gli affreschi che si possono trovare all’interno della cripta lasciano davvero senza fiato, risalgono al IX secolo per opera di artisti di scuola longobarda beneventana e racchiudono gran parte della simbologia Cristiana di quell’epoca. 

affresco cripta
cripta eifanio

La Basilica

La Basilica di San Vincenzo Maggiore poi, per bellezza e dimensioni, era certamente un unicum in tutto il meridione d’Italia. Comprendeva la chiesa, originariamente dedicata alla Vergine, delle officine che si addossavano sulle mura e la Cappella di Santa Restituta. La cripta della basilica, parzialmente sotterranea, ha un corridoio ricoperto da una volta a botte e termina in una camera nella quale erano collocate le reliquie di San Vincenzo, forse in una grande urna, forse all’interno di un sarcofago. Era molto probabilmente decorata con affreschi.

La Cappella di Santa Restituta risale all’ultimo quarto dell’XI secolo, ed è un edificio a tre navate con tre absidi, di pianta quasi quadrata. La navata centrale è molto larga, quasi quattro metri ed è separata dalle navate laterali da quattro coppie di colonne. Fu eretta a memoria del monastero quando si avviarono i lavori per la sua demolizione e riedificazione sulla riva destra del fiume Volturno.

La basilica fu consacrata nell’808, con un impianto a tre navate, ognuna delle quali presenta la propria abside. Le pareti della basilica molto probabilmente, in origine, erano interamente affrescate. Il complesso detto di San Vincenzo Minore, invece, comprende differenti ambienti, ma la Cripta di Epifanio è certamente quello più importante e interessante.

Abbazia di San Vincenzo al Volturno

San Vincenzo Nuovo

L’ultima parte della visita è quella del cosidetto San Vincenzo nuovo. Il complesso noto come “Abbazia Nuova” risale all’inizio del XII secolo. La tradizione del Chronicon Vulturnense vuole che la chiesa abbaziale che vi fu edificata, sia stata consacrata da papa Pasquale II nel 1115. Il cronista medievale la descrive come un edificio a tre navate divise da due file di dieci colonne, preceduto anch’esso da un atrio a paradisus.

Il monastero fu costruito entro un recinto fortificato di cui sono visibili alcuni resti, insieme a quelli pertinenti ad una torre che difendeva il monastero sul lato sud-est.All’opposto estremo di questo lato sono visibili i resti della torre di nord-ovest, e di lì, si leggono bene i resti del muro di recinzione: una struttura probabilmente non tanto destinata a proteggere il monastero da veri e propri assedi, quanto da scorrerie improvvise. Entrati nel recinto claustrale, si procede verso la basilica di San Vincenzo Nuovo, che appare oggi, come del resto l’adiacente campanile, nelle forme acquisite in seguito alle ricostruzioni degli anni ’60.

Inutile ribadire quindi quanto questo sito archeologico, storico, culturale sia di importanza nazionale, per cui se siete nei paraggi, una mezza giornata dall‘Abbazia di San Vincenzo al Volturno non ve la può togliere nessuno!

Per maggiori informazioni visita il sito dell’Abbazia http://abbaziasanvincenzo.org/it/

Condividi l'articolo

Cosa ne pensi dell'articolo?
Dicci la tua!